
(Official White House Photo by Cameron Smith)
18 ottobre, mercoledì – Il presidente statunitense Joe Biden è arrivato oggi in Israele, in un momento in cui le tensioni in Medio Oriente sono altissime, il giorno dopo l’attacco su una struttura ospedaliera della Striscia di Gaza che ha causato centinaia di vittime.
Durante il suo viaggio, Biden ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con il quale ha discusso della situazione a Gaza, della difesa di Israele dagli attacchi di Hamas e della necessità di trovare una soluzione pacifica al conflitto. Biden ha espresso il suo pieno sostegno al diritto di Israele di difendersi, ma ha anche chiesto a Netanyahu di moderare la risposta militare e di minimizzare il numero delle vittime civili. Inoltre, Biden ha offerto la sua collaborazione per coordinare gli sforzi per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas e per far affluire gli aiuti umanitari a Gaza, con l’ipotesi di creare delle zone sicure per i residenti.
Biden avrebbe dovuto incontrare oggi anche i leader di alcuni importanti paesi arabi nella regione, come il re giordano Abdallah II, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, allo scopo di mostrare che gli Stati Uniti possono svolgere un ruolo di garanzia e di mediazione non solo per Israele, ma anche per almeno una parte del mondo arabo. Tuttavia, l’incontro è stato annullato a causa dell’esplosione all’ospedale di al Ahli, che ha scatenato la rabbia e la condanna dei paesi arabi nei confronti di Israele. Abbas ha accusato Israele di aver commesso un crimine di guerra e ha chiesto l’intervento del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Al Sisi ha espresso la sua solidarietà con il popolo palestinese e ha chiesto una tregua immediata. Abdallah II ha definito l’attacco un atto barbaro e ha sospeso i contatti diplomatici con Israele.
Israele, dal canto suo, ha negato ogni responsabilità per l’esplosione all’ospedale e ha sostenuto che si sia trattato di un razzo difettoso lanciato da gruppi riconducibili alla Jihad islamica da un cimitero vicino. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha mostrato delle immagini e delle registrazioni che proverebbero la sua versione dei fatti. Hagari ha anche affermato che dall’inizio del conflitto, 450 razzi palestinesi difettosi sono esplosi all’interno della Striscia.