17 maggio, sabato – Ieri ad Istanbul la Turchia ha ospitato i primi colloqui diretti tra Ucraina e Russia dal 2022, segnando un momento significativo nel lungo conflitto. Tuttavia, nonostante le aspettative, l’incontro si è concluso in meno di due ore senza progressi sostanziali, ma con un accordo rilevante: lo scambio di 1.000 prigionieri di guerra da ciascuna parte, il più grande scambio dall’inizio del conflitto.
La delegazione ucraina, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, ha proposto un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni, ma la proposta è stata respinta dalla Russia. Mosca ha avanzato richieste che includevano la cessione di territori chiave come Zaporižžja, Kherson, Donetsk e Lugansk, condizioni ritenute inaccettabili da Kiev .
La delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, ha sottolineato la necessità di affrontare le “cause profonde” del conflitto, ma senza offrire concessioni concrete. L’assenza dei presidenti Putin e Zelensky ha alimentato dubbi sull’impegno reale di entrambe le parti nel processo negoziale.
Nonostante l’esito deludente, entrambe le parti hanno concordato di continuare il dialogo, con l’offerta del Vaticano di ospitare futuri incontri. Tuttavia, la mancanza di fiducia reciproca e le posizioni inconciliabili pongono seri interrogativi sulla possibilità di una risoluzione pacifica a breve termine.